L'AMORE E' BELLO FINCHE' DURA
Scusami tesoro, pensavo fosse amore...
di Marco Colantoni

Giorgio, Rossella e Luigina sono persone qualunque, svolgono vite regolari, hanno profili comuni e affrontano la vita e i conseguenti problemi in modo silenzioso, solitario, introspettivo, lontano da qualsiasi tipo di cronaca o palcoscenico.
Giorgio è un padre separato, in lotta per veder riconosciuti i propri diritti nei confronti di una giustizia iniqua e insensibile, Rossella si trova intrappolata in un matrimonio giunto di fronte a un vicolo cieco, così come Luigina, che vive però la sua vita coniugale in modo più rassegnato e involuto. Tutti con una propria storia, eppure tutti accomunati dal confronto diretto con l’amore, il dolore, la disperazione.

L’amore è bello finché dura offre, già dal titolo stesso, uno spunto di riflessione cinico, drammatico, doloroso, esattamente come le storie che descrive e i loro diretti protagonisti. Il lavoro di indagine condotto dall’autore racconta storie di vite vissute, estratte da realtà sociali differenti e che, proprio per questo, regalano al lettore la possibilità di incarnare le situazioni esperite dai personaggi principali.

Gli amori patologici e le dipendenze affettive prima o poi si sciolgono come neve al sole perché assorbono talmente tanto che ci svuotano, rendendoci inermi.
Cerchiamo di vivere l’amore nel vero senso biologico del termine, come sentimento naturale, ricordando sempre che se qualcosa ci ha fatto vacillare ciò potrebbe significare che la persona che abbiamo vicino non è quella che desideriamo veramente, ma ce la stiamo solo imponendo e forse sarebbe opportuno cominciare a guardare da un'altra parte.