Alessandro Ticozzi, laureato al DAMS di Padova, è nato a Venezia l'11 febbraio 1984.
Dopo aver pubblicato con Fermenti il saggio L’Italia di Alberto Sordi e il romanzo Diario di un cinemaniaco di provincia, sono usciti con SensoInverso il racconto Il cinema in una stanza, l’inchiesta Le brave ragazze vanno in paradiso. Noi vogliamo andare dappertutto, le raccolte di articoli e interviste on line L’inviato dalla rete, L’inviato dalla rete 2 e L’inviato dalla rete 3 e i saggi Il grande abbuffone. Tra cinema e cucina con Ugo Tognazzi, La voce e il cinema: Arnoldo Foà attore cinematografico, Sull’eclettismo di Alberto Lattuada, Ci vorrebbe la rivoluzione! Elementi di riflessione politico-sociale nell’opera di Mario Monicelli, Dino Risi, l’Italia in analisi, Sull’eclettismo di Luigi Comencini, Le stagioni del nostro impegno: Enrico Maria Salerno attore e regista cinematografico, Identificazione di un attore: Il cinema d’autore di Tomas Milian, Mike, Corrado e Vianello: Il canto del cigno dei tre tenori, Nino Manfredi, l’eroe positivo della commedia all’italiana, Il Novecento di Carlo Lizzani, Io le conoscevo bene: Tutte le donne di Antonio Pietrangeli, Tracce di Walter drammatico: Il cinema d’autore di Walter Chiari, La Roma di Luigi Magni, "Andiamo avanti: ha da passà 'a nuttata" Dialogo familiare sulla trilogia eduardiana interpretata da Luca De Filippo con la regia di Francesco Rosi e I tre volti del mattatore: Vittorio Gassman tra cinema, teatro e letteratura, che lo hanno portato a ricevere diversi prestigiosi riconoscimenti letterari.
Sporadico organizzatore di retrospettive cinematografiche, nonché attore occasionale, è inoltre ospite fisso del programma Universo Parallelo su Radiophonica, la web radio dell'Università di Perugia.
[…] Quando parlava del grande cinema del dopoguerra, del quale era stato protagonista, gli piaceva paragonarlo a una squadra di calcio. «Immagino una grande fotografia di gruppo, come quelle che le squadre si fanno all’inizio della stagione, con tutta la rosa schierata. In prima fila i fuoriclasse: Fellini, Visconti, Rossellini, Antonioni, Pasolini. Subito dietro i grandi della commedia: Monicelli, Risi, Comencini, Scola, il mio ombroso concittadino Pietro Germi. In terza fila i tanti ottimi giocatori: il mio “gemello” Vancini che tanti confondevano con me, e poi Rosi, Petri, Pontecorvo, i Taviani, Lizzani, Ferreri… e modestamente anch’io». Sì, una foto di gruppo veramente fantastica, uno squadrone da Champions League.
Dalla prefazione di ALBERTO CRESPI