Un incidente mortale che ha radici nel passato, per la prima volta in galera, i sogni vincono sulla realtà, viaggiare per vivere, un’indagine portata avanti con l’intuito, vita ai margini, un ritrovo con delitto, la donna dei sogni, discorrere dell’esistenza con un idraulico, riflessioni di una barista, follia omicida, meditazioni in attesa di una ragazza, la perfezione dell’amore, il senso della vita, un unico tradimento, domande e risposte.
Simone Panizza si addentra con incredibile semplicità tra quelle pieghe e crepe generate dagli ostacoli della vita, le sue storie di comune quotidianità indagano speranza e malinconia, serenità e rabbia. I suoi personaggi sono la gente che si incontra per strada, il vicino della porta accanto, l’operaio che chiamiamo per piccole riparazioni, l’amico che non si incontra da tempo, la ragazza che ci fa battere il cuore… Il suo narrare è fluido e filosofico, arrembante e riflessivo.
È un libro per: chi chiede alla lettura qualcosa di più del mero divertimento.

Le occhiaie profonde sul viso, la barba sfatta, le mani che cominciavano a diventare rugose. Quasi non mi riconoscevo nel riflesso della macchinetta del caffè. Che buffa che è la vita quando la vediamo dal riflesso di una macchinetta del caffè in un bar.

Aprì la porta di casa, un giro, due, tre. Tre giri della serratura. Chissà quanti giri aveva fatto la sua anima? Francesca, sua moglie lo salutò. Lui andò da lei e la abbracciò. Forte, forte, come fanno i bambini con la mamma.